SECO: La situazione sul mercato del lavoro nel mese di gennaio 2021

Secondo i rilevamenti effettuati dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO), alla fine di gennaio 2021 erano iscritti 169’753 disoccupati presso gli uffici regionali di collocamento (URC), ossia 6’208 in più rispetto al mese precedente. Il tasso di disoccupazione è salito dal 3,5% nel mese di dicembre 2020 al 3,7% nel mese in rassegna. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il numero di disoccupati è aumentato di 48’735 unità (+40,3%).

Il numero di giovani disoccupati (15-24 anni) è aumentato di 72 unità (+0,4%) arrivando al totale di 17’766, ciò che corrisponde a 5’169 persone in più (+41,0%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Il numero dei disoccupati di 50-64 anni è aumentato di 1’985 persone (+4,4%), attestandosi a 47’515. In confronto allo stesso mese dell’anno precedente ciò corrisponde a un aumento di 13’365 persone (+39,1%). Complessivamente le persone in cerca d’impiego registrate erano 261’499, 1’181 in più rispetto al mese precedente e 67’266 (+34,6%) in più rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

Posti vacanti annunciati nel mese di gennaio 2021

Il 1° luglio 2018 è stato introdotto in tutta la Svizzera l’obbligo di annunciare i posti vacanti per i generi di professioni con un tasso di disoccupazione pari almeno all’8%; dal 1° gennaio 2020 questo valore soglia è stato ridotto al 5%. Il numero dei posti annunciati all’URC è aumentato in gennaio di 7’715 raggiungendo le 32’941 unità. Dei 32’941 posti, 21’684 sottostavano all’obbligo di annuncio.

Lavoro ridotto conteggiato nel mese di novembre 2020

Nel mese di novembre 2020 sono state colpite dal lavoro ridotto 296’592 persone, ovvero 77’204 in più (+35,2%) rispetto al mese precedente. Il numero delle aziende colpite è aumentato di 11’458 unità (+50,1%) portandosi a 34’311. Il numero delle ore di lavoro perse è aumentato di 6’344’322 unità (+49,5%), portandosi a 19’156’622 ore. Nel corrispondente periodo dell'anno precedente (novembre 2019) erano state registrate 221’321 ore perse, ripartite su 3’650 persone in 171 aziende.