Nessuna indennità per cambiarsi

Cambiarsi è tempo di lavoro – questa è la conclusione del Tribunale amministrativo di Zurigo del giugno 2020. Tuttavia, i datori di lavoro non sono obbligati a compensarlo ulteriormente se è considerato tempo di lavoro pagato con il salario mensile e che viene bonificato con 15 minuti al giorno.

Degli impiegati dell’ospedale Limmattal hanno richiesto all’associazione ospedaliera il pagamento giornaliero di 15 minuti per cambiarsi. Il Tribunale amministrativo di Zurigo ha accolto i ricorrenti nella misura in cui ha considerato il tempo per cambiarsi come orario di lavoro. Tuttavia, nessuna indennità supplementare è dovuta perché – secondo la sentenza – è già inclusa nel salario mensile (VWGer ZH VB.2019.00766). Il Tribunale federale ha confermato la sentenza nella misura in cui l’ha considerata non arbitraria (BGer 8C_514/2020 del 20 gennaio 2021).

Se gli impiegati si cambiano sul posto di lavoro perché il datore di lavoro l’ha ordinato, per ragioni operative o per proteggere la personalità, questo è considerato orario di lavoro. In questo contesto bisogna chiarire quando inizia l’orario di lavoro e se il tempo per cambiarsi è considerato come orario di lavoro. Non ci sono disposizioni di diritto privato sulla definizione dell’orario di lavoro. Tuttavia, l’art. 13 cpv. 1 OLL 1 regola il concetto di orario di lavoro. Secondo il cpv. 1 del suddetto articolo, l’orario di lavoro è definito come il tempo durante il quale il lavoratore deve essere a disposizione del datore di lavoro. Le direttive della SECO relative all’art. 13 cpv. 1 OLL 1 precisano che non importa se sia a disposizione sul posto di lavoro, a casa o altrove. Secondo le direttive, il concetto di orario di lavoro comprende anche attività o precauzioni che, per esempio, devono essere prese per ragioni di sicurezza o di igiene sul posto di lavoro come atto preparatorio prima che l’attività lavorativa vera e propria abbia inizio.

Questo vale anche per il settore elettrico. Qui, per esempio, indossare l’equipaggiamento di protezione individuale o una tuta è considerato orario di lavoro. Tuttavia, il datore di lavoro non deve ai propri collaboratori nessuna indennità supplementare, visto che il tempo per cambiarsi è considerato orario di lavoro pagato dal salario mensile e bonificato con 15 minuti giornalieri.